Akhawat el-Fane el-Assil

Un dedalo di piccole stradine, un labirintico mondo fatto di azzurro, di mille varietà di blu dipinte ovunque sulle pareti delle case, sui vasi dei fiori, sulle scale, sulle porte e sulle finestre. Un luogo dove il colore brillante del cielo si insinua nella vita di un paese dalla storia intricata di popoli diversi. Una città santa, costellata di moschee, nella quale l’accesso ai cristiani o agli stranieri era vietato fino a un secolo fa.

Questa è Chefchaouen, detta anche Chaouen, adagiata su una piccola valle nel nord del Marocco. È un fondersi di tradizione musicale, poetica e religiosa.
Le donne di Chefchaouen si riuniscono in una pratica religiosa, che diviene mistica nell’unione estatica con la “presenza” divina (Hadra). La dinastia sufi dei Bekkaliya ha conservato una preziosa tradizione di canti, invocazioni, parabole e poemi, appartenenti a questa pratica e oggi ritroviamo questa eredità nelle mani e nella voce di Rahoum Bekkali, carismatica madre e maestra delle nubili donne di Chaouen, che si riuniscono per esercitare l’Hadra nel gruppo Akhawat el-Fane el-Assil, le “sorelle dell’arte tradizionale”.
Dirette da Sayda Rahoum Bekkali, le vedremo al Piccolo Teatro Studio, in una suggestiva rappresentazione dal sapore fiabesco.

Programma

La Hadra delle donne di Chefchaouen

Esecutori

Ensemble Akhawat el-Fane el-Assil

Sayda Rahoum Bekkali, direttore