
Un concerto inconsueto al Quirinale.
Protagonista sarà Fabrizio Ottaviucci, pianista di musica contemporanea – notevole in Cage, Stockhausen (in quartetto con Markus, la Bauman e il compianto Scodanibbio) – autore dell’album “Ragapiano” (in cui sono state raccolte le sue improvvisazioni più o meno radicali espresse in formule compositive di vario tipo, alcune denominate “raga” e “song”) e soprattutto interprete scelsiano per eccellenza, come ha dimostrato anche l’inedita suite “11B” presentata all’ultimo Roma Europa Festival.
Tra tanti programmi dedicati all’Africa, quello di stasera appare come uno dei più originali in circolazione. Una carrellata di compositori africani del Novecento, legati alla scuola pianistica che emerge già negli anni 50 – soprattutto in Nigeria e Ghana, con Akin Euba e J.H. Kwabena Nketia – capace di trasportare le caratteristiche ritmiche e melodiche della musica nera nello strumento classico per eccellenza. Strade differenti seguite dagli egiziani Halim El-Dabh e Gamal Abdel-Rahim, che fin dagli anni 60 hanno investigato possibilità non meno originali e legate alla tradizione strumentistica locale.
Il programma di Ottaviucci continua la perlustrazione sonora ancora tra Nigeria, Congo e Sudafrica per altre inedite connessioni tra l’ispirazione africana e la ricerca europea e nordamericana. Solo compositori nati o cresciuti in Africa, per approfondire una matrice musicale davvero sorprendente. E scarsamente conosciuta in Europa.
Programma:
Nkeiru Okoye
Dusk
Halim El-Dabh
Basseet
Soufiane
Akin Euba
Scenes for traditional life n.1
Igbà Kerin
Igbà Kinni
Gamal Abdel-Rahim
Variazions on an Egyptian Folksong
Bangambula Vindu
Lullaby
J.H.Kwabena Nketia
Volta Fantasy
Christian Onyeji
Ufie III
Kevin Volans
Rhythmic etudes n.1
Joshua Uzoigwe
Ukom