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Che strano vedere lo scrigno dorato del Piermarini con così poca gente. Qualche centinaio di persone a debita distanza e rigorosamente con mascherina.

Eppure, rientrare in questo Teatro è ancora più magico. Ancora più vivo è il senso dell’attesa, il bisogno di ascoltare la musica dal vivo. La sensazione del desiderio di essere lì tutti insieme a celebrare è palpabile. Quella che ci ha regalato Zubin Mehta è stata una celebrazione della vita e della musica come affetto e nostalgia. Una rivelazione. La sinfonia monstre di Mahler, la più estesa di tutte, la Terza, è di fatto un inno al suono garbato, al ricordo. Minuetti, valzer. È musica da camera, insomma. La sua direzione non silenzia i volumi ma piuttosto spegne i contrasti e cerca di ricondurli a una continuità serena. Una visione elegiaca in cui il canto è protagonista.

L’arrivo del dio Pan e dell’estate è un rincorrersi delle diverse sezioni dell’orchestra. Quello che mi dicono i fiori del campo e gli animali del bosco (il secondo e il terzo tempo) sono canti struggenti. Sembra di ascoltare a tratti la stessa senhsucht viennese disincarnata del Rosenkavalier di cui il Maestro Mehta è stato superbo interprete nelle ultime stagioni scaligere. L’assolo fuori scena del corno del postiglione è un momento di commosso lirismo che nel teatro semivuoto risulta ancor più emozionante. L’arrivo dei versi nietzschiani dell’ O Mensch! Gib Acht, è davvero un invito all’ascolto. All’ascolto del nostro animo più che del suono stesso e poi a seguire delle voci degli angeli del quinto movimento.

Il finale è un tripudio di colori e Mehta mette a suo servizio un’orchestra davvero sfavillante. Ottima la prestazione di Daniela Sindram e ancor più quella del Coro femminile del Teatro e delle voci bianche dell’Accademia. Un ultimo grazie va ancora al Maestro Mehta che, instancabile, continua a frequentare assiduamente il palcoscenico milanese e quelli italiani. La sua gentilezza si è ancora una volta manifestata al suo pubblico, questa volta nelle note di Mahler.

PROGRAMMA:
Gustav Mahler

Sinfonia n. 3 in re min.
I. Kräftig. Entschieden
II. Tempo di Menuetto
III. Comodo, Scherzando, Ohne Hast
IV. Sehr langsam. Misterioso.
V. Lustig im Tempo und keck im Ausdruck
VI. Langsam. Ruhevoll. Empfunden

Direttore
Zubin Mehta

Maestro del Coro
Bruno Casoni

Contralto
Daniela Sindram