Andrea Battistoni

È nato ieri e fa già storia. A 25 anni dirige come primo direttore ospite l’orchestra del Teatro Regio di Parma e può già vantare esibizioni nei principali tatri italiani tra cui il San Carlo di Napoli, la Fenice di Venezia e il Teatro alla Scala.

Il suo rapporto con la musica è simbiotico e passionale e guai a voler rinchiudere quest’ultima nell’agettivo più fuorviante che esista: classica. No, la musica che da sempre ascolta, suona e ama è musica e basta. Definirla classica potrebbe implicarne l’erronea limitazione dell’orizzonte e ridurne la natura a un’essenza fruibile solo da anziane signore e giovani anacronistici. E invece no, l’unione visionaria di decine di strumenti che viaggiano insieme è per Andrea Battistoni sentimento forte e irrefrenabile di anime che parlano ad altre anime in un linguaggio universale. La gioia di Beethoven, le visioni di Stravinskij, le esplosioni di Bach fino alla sensualità seducente e aggressiva di Wagner dovrebbero pervadere, oggi come ieri, case, strade e teatri gremiti di giovani esaltati dall’estetica, dall’eleganza e dalla possanza della grande musica. Il giovane direttore fa della sua vita una missione e la dichiara a cuore aperto nel libro che ha scritto: fare in modo che il repertorio del passato sia amato da tutti a tutte le età, perché la classica… Non è musica per vecchi.

Programma
Johannes Brahms
Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in si bemolle maggiore op. 83
Modest Musorgskij
Quadri da un’esposizione, trascrizione per orchestra di Maurice Ravel

Esecutori
Filarmonica della Scala
Andrea Battistoni, direttore
Louis Lortie, pianoforte