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Il concerto di sabato 22 è dedicato alla figura emblematica e innovativa di Artemisia Gentileschi, pittrice, intellettuale e artista vissuta tra Roma e Napoli, ma che ebbe influenze anche a Venezia e Firenze durante il primo Barocco italiano.

L’evento è infatti dedicato a figure e compositori del periodo barocco-rococò, epoca dominata da Monteverdi, Kapsberg, Rossi; saranno tuttavia eseguiti anche brani per voce solista ed ensemble di Stefano Landi, Tarquinio Merula e altri nomi poco noti al pubblico non avvezzo alla cultura musicale italiana del ’600.
L’impostazione sembra essere alquanto riuscita, quando a eseguire tale programma è l’Accademia d’Arcadia diretta da Alessandra Rossi Lurig, con la sua reiterata collaborazione col festival MITO, all’insegna di una riscoperta filologica e consapevole del nostro barocco e, in genere, dei compositori “sepolti” dalla storiografia musicale contemporanea.
Il tutto porta come frontespizio del programma un’enigmatica frase del tempo: “Et manchi pieta”.
Che vi sia forse della pietà nel voler accostare note sconosciute alla genialità ben nota e poliedrica della Gentileschi?

Programma:

Musiche di
Stefano Landi
Andrea Falconieri
Marco da Gagliano
Bellerofonte Castaldi
Luigi Rossi
Giovanni Maria Trabaci
Claudio Monteverdi
Tarquinio Merula
Biagio Marini
Francesco Turini
Barbara Strozzi
Dario Castello
Girolamo Kapsberger

Esecutori:
Silvia Frigato, soprano
Accademia d’Arcadia
Alessandra Rossi Lurig, cembalo e concertazione
Simone Derai, regia