sanfedele

Come un rito, ogni anno l’Auditorium San Fedele offre un bel ciclo che ha come soggetto il cinema muto d’autore, sempre accompagnato da una performance live, che può essere strumentale ma talvolta anche elettronica.

In questo caso l’artista designato è Jean-Luc Plouvier, pianista e compositore belga, che nella sua carriera ha mescolato un interesse per la musica colta ma anche per quella rock e sperimentale. Non a caso, durante la proiezione del film “L’angelo del focolare” di Carl Theodor Dreyer non è stato raro l’utilizzo di alcuni effetti sonori piuttosto inusuali come, ad esempio, un botto deciso ottenuto sbattendo il leggio sul pianoforte: questo rumore è spesso legato alla figura del padre e marito di famiglia, dapprima severo e mai accontentabile, più comprensivo e amorevole dopo aver imparato ad apprezzare gli sforzi della moglie in casa.

Il film, che si svolge quasi interamente all’interno delle mura domestiche, è un capolavoro di ironia quotidiana ancora applicabile alla nostra vita novant’anni dopo la sua uscita nelle sale; è costellato di piccole scene divertenti che hanno come protagonista il tiranno padrone di casa Viktor e la sua severa nutrice Nana, che lo rimette in riga facendo risvegliare in lui un certo timore. Nei momenti di maggiore ilarità, spesso da primi piani degli attori e dalle loro espressioni, Plouvier è riuscito ad enfatizzare le scene rendendole ancora più godibili. Per il resto, in particolare nella prima parte del film, la colonna sonora è risultata poco incisiva a livello tematico o di commento.