Bang-on-a-can

Arte, installazioni, musica. Gente ovunque. Tanti stimoli, tante idee, tanto contemporaneo. Venezia nel periodo della Biennale è un continuo fermento.

La maggior parte dei visitatori gravita intorno alla Mostra Internazionale di Architettura, ma qualcuno interessato al Festival Internazionale di Musica Contemporanea c’è. Lunedì 10 ottobre sale quasi piene – certo, sarebbe bella la partecipazione di più giovani e meno addetti ai lavori – per due appuntamenti: il pomeriggio, presso la Sala delle Colonne a Ca’ Giustinian, Sentieri Selvaggi, mentre la sera, al Teatro alle Tese, Bang on a Can All-Star.

Due formazioni accomunate dalla volontà di far conoscere nuova musica e trovare nuove modalità di fruizione, diffusione e ascolto. Due formazioni legate anche da collaborazioni e inviti reciproci, e da continui scambi nel corso degli anni. Programmi speculari, con un pomeriggio “all italians” e una serata dedicata alla nuova musica americana con i sei componenti del progetto Bang on a Can All-Star. Eppure sarebbe un errore pensare di assistere ai due concerti paragonando le due realtà, completamente diverse per approccio, mezzi utilizzati, storia, tradizione.

Carlo Boccadoro, con le sue efficaci introduzioni, guida il pubblico nell’ascolto di otto brani di compositori italiani di ultima generazione, mettendo a confronto idee, soluzioni, stili del tutto personali e diversi, dall’energico, quasi aggressivo, Soul Brother di Boccadoro stesso – con un Andrea Dulbecco strepitoso al vibrafono – alla scrittura diafana, quasi trasparente, di Orna buio ciel di Fabio Vacchi. Emergono fra questi, oltre a Soul Brother, molto d’impatto, Voce fra le voci, prima esecuzione assoluta di Mario Montalbetti, con un vibrafono luminosissimo in contrasto a un ensemble molto scuro e denso, Come dura pietra di Perocco, in cui originale è la capacità del compositore di distorcere il suono degli strumenti e i conseguenti esiti timbrici dell’operazione, e Da cosa nasce cosa. Omaggio a Bruno Munari, seconda versione di un brano già scritto da Francesco Antonioni in cui incuriosiscono le sperimentazioni sul tempo, la presenza di diversi stili, l’equilibrio e l’eleganza del tutto.

Diverso è l’evento cui si assiste la sera, spettacolare nel vero senso della parola. La performance live dei Bang on a Can All-Star cattura, trascina, circonda il pubblico, immergendolo a fondo in un mondo fatto di video, suoni, elementi diversi: i brani non sempre – o non tutti – sono di quelli che passeranno alla storia, ma quella americana è una performance d’impatto, che fa molta scena, coinvolge, grazie anche alla straordinaria bravura di tutti i componenti del gruppo. Il programma, eseguito in Italia per la prima volta, è un estratto del progetto multimediale Field Recordings, che raggruppa compositori e artisti diversi per identità e cultura a cui è stato chiesto di scrivere nuovi brani partendo da materiali preesistenti audio o video. Immancabili i pezzi dei fondatori, come Gene Takes a Drink con il film di Bill Morrison, di Michael Gordon, Reeling di Julia Wolfe o unused swan di David Lang, interessantissimo per l’utilizzo, al posto delle percussioni, di catene e oggetti metallici in scena, da cui si ricava un accompagnamento del tutto particolare. Esplosivo il brano di Christian Marclay, Fade to Slide con il film di Christian Marclay, particolare quello della giovanissima Anna Clyne, che unisce registrazioni di musicisti di strada con l’esecuzione live del gruppo, divertente il bis finale Real Beauty Turns di Nick Zammuto, che congeda il pubblico, a fine serata, col sorriso.

Giornata stimolante che, tirando le somme, grazie ad artisti e compositori di livello, offre un quadro interessante sulle nuove derive musicali e unisce tutti nel piacere di fare e ascoltare musica.

ore 16.30
Sala delle Colonne Ca’ Giustinian
SENTIERI SELVAGGI

Programma:
Carlo Boccadoro (1963) Soul Brother n. 1 per vibrafono e ensemble (2011, 10’)
Fabio Vacchi (1949) Orna buio ciel per pianoforte, violino, violoncello (2000, 6’)
Giorgio Colombo Taccani (1961) Winkler per ensemble (2016, 8’) prima es. ass.
Mauro Montalbetti (1969) Voce fra le voci per vibrafono e ensemble (2016, 7’) prima es. ass.
Marcello Panni (1940) Di Apollo e Dafne per ensemble (2016) prima es. ass. – commissione La Biennale di Venezia
Filippo Del Corno (1970) Glasnost per ensemble (2016) prima es. ass.
Filippo Perocco (1972) Come dura pietra per ensemble (2014, 8’)
Francesco Antonioni (1971) Da cosa nasce cosa. Omaggio a Bruno Munari per ensemble (nuova versione 2016) prima es. ass.

ore 20.00
Teatro alle Tese
BANG ON A CAN ALL-STARS – Field Recordings

Programma:
Julia Wolfe (1958) Reeling (2012, 6’) prima es. it.
Florent Ghys (1979) An Open Cage (2012, 4′) prima es. it.
Michael Gordon (1956) Gene Takes a Drink con il film di Bill Morrison (2012, 6′) prima es. it.
Christian Marclay (1955) Fade to Slide con il film di Christian Marclay (2012, 8′) prima es. it.
David Lang (1957) unused swan (2012, 5′) prima es. it.
Tyondai Braxton (1978) Casino Trem (2012, 7′) prima es. it.
Jóhann Jóhannsson (1969) Hz con film (2013, 7′) prima es. it.
Todd Reynolds (1966) Seven Sundays (2012, 7′) prima es. it.
Steve Reich (1936) The Cave of Machpelah da The Cave, arr. Michael Gordon (2013, 5′) prima es. it.
Bryce Dessner (1976) Maximus to Gloucester, Letter 27 con film (2013, 5′) prima es. it.
Anna Clyne (1980) A Wonderful Day (2013, 5′) prima es. it.

Foto © Andrea Avezzù