luisi

Il 2015 si apre per la Filarmonica della Scala con un concerto diretto da Fabio Luisi in cui sono accostate opere molto diverse.

La prima parte è dedicata al bellissimo “Concerto per violino” di Johannes Brahms, una delle più celebri composizioni per questo strumento, che viene accolta con una pioggia di applausi. Il solista Joshua Bell lo esegue con pulizia e virtuosismo e sorprendentemente omaggia gli spettatori con un bis costituito da alcune variazioni sul famosissimo tema di Yankee Doodle.
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La seconda parte del concerto è dedicata a due capolavori di due dei più grandi compositori della musica del Novecento. “Lontano” (1967) di Gyorgy Ligeti rientra nel periodo in cui il compositore ungherese esplora la tecnica delle cosiddette fasce sonore nella creazione di un continuum, un flusso musicale senza ritmi né temi riconoscibili. A differenza delle opere degli anni precedenti – quali prima fra tutte “Atmosphères” (1961), in cui l’indeterminatezza delle altezze permane nell’intera durata dei brani – nella parte centrale di “Lontano” appaiono accordi tangibili che sembrano provenire, come il titolo suggerisce, da una grande distanza.

“Amériques” è una delle prime opere di Edgard Varèse dopo il suo trasferimento negli Stati Uniti ed è caratterizzata dalla complessità e dalla ricchezza timbrica del suo tessuto sonoro: scritta per un’orchestra ciclopica che comprende, tra l’altro, anche una dozzina di percussionisti, “Amériques” rimanda al mondo della musica per big band e si distingue per la sua inaudita potenza sonora data dai fortissimi e per i suoi brevi motivi sia ritmici sia melodici per cui non è previsto uno sviluppo.

L’ottima esecuzione di questi due complessi brani non ha però riscosso la fiducia del pubblico scaligero: capita ancora troppo spesso che, di fronte a due opere novecentesche, molti spettatori lascino la sala durante l’intervallo.

Programma:

Johannes Brahms
Concerto per violino

György Ligeti
Lontano

Edgar Varèse
Amériques

Esecutori:

Joshua Bell
violino

Fabio Luisi
direttore