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Mehta è un musicista robustissimo.

In oltre cinquant’anni di carriera ha avuto modo di spaziare in un repertorio assai vasto. Ormai vicino agli 80 anni, la sua attività continua a essere frenetica in ogni parte del mondo. Il concerto beethoveniano della Filarmonica della Scala rende solo parzialmente giustizia alla grandezza di questo artista ma, si sa, l’artista è un uomo e la bellezza di artisti come Mehta sta anche in una qualche discontinuità. Il direttore e la sua orchestra non sono macchine e noi ci siamo abituati troppo al suono perfetto e alle esecuzioni congelate nel tempo che, ahimè o per fortuna, ascoltiamo a casa nostra.

Ci ha sorpreso ascoltare l’Ouverture Egmont eseguita quasi distrattamente, come se ci fosse da parte del direttore – e quindi dell’orchestra – una concentrazione non ottimale. L’Egmont è un brano potente ma troppo conciso ed essenziale per consentire un giudizio d’inizio concerto.

Con la Quarta, Mehta ha saputo fare un lavoro di cesello su un brano che a torto viene considerato minore e che è invece un vero e proprio laboratorio del Beethoven più maturo. Il maestro sembra prediligere una lettura trattenuta e cercare nell’analisi del testo musicale la verità del brano.

Grandissima chiusura con uno dei capisaldi beethoveniani, la Terza Sinfonia. Un Beethoven titanico in una lettura tesa, vigorosa e, passatemi il termine, virile e vitale. Un Mehta scatenatissimo ha lanciato l’orchestra in una corsa folle fino al gran finale. Il Direttore ha scelto un’interpretazione protoromantica e turgida, più vicina a quella di tanti grandi maestri tedeschi del secolo appena passato piuttosto che a quelle più introspettive e cerebrali di altri colleghi. Intensa e travolgente, eppur meticolosa e sofisticata.

La Filarmonica ha mostrato qualità di suono e di tenuta veramente sorprendenti, restituendoci una delle migliori esecuzioni della sinfonia sentite negli ultimi tempi. Vero trionfo di pubblico.

Programma:

Ludwig van Beethoven

Egmont Ouverture op. 84

Symphony No 4 in B flat major op. 60

Symphony No 3 in mi flat major op. 55 “Eroica”