hurla

Tierkreis, ossia zodiaco, è un’opera di Karlheinz Stockhausen non molto nota e di cui si parla poco.

È formata da dodici brani, ognuno corrispondente a un segno zodiacale e ognuno dei quali reso riconoscibile da un motivo ripetuto più volte all’interno della struttura melodica. Per il resto, in particolare a livello timbrico, è una composizione piuttosto libera, lasciata alla volontà dell’interprete. Se questo è davvero il fine il compositore aveva prestabilito, Hurla Janus l’ha raggiunto pienamente. Il trio (chitarra elettrica, percussioni e sintetizzatore/violoncello) ha infatti elaborato e manipolato timbricamente le dodici melodie proposte in numerose varianti, alcune delle quali originali e sperimentali.

Per fare questo, si sono avvalsi della collaborazione di altri musicisti e di insoliti strumenti: per citare solo alcuni dei numerosi esempi, la versione Hurla Janus di Tierkreis prevede un suonatore di lastra d’acciaio e uno di theremin, uno smartphone con melodia pre-registrata e amplificata attraverso i pick up della chitarra elettrica, un carillon posizionato al centro del palcoscenico, alcune percussioni distribuite al pubblico. Nonostante questa eterogeneità, non è difficile trovare un fil rouge che ci permette di collegare tutti queste insolite pratiche esecutive, ossia la volontà di ricreare uno spettacolo unico e con un discreto tasso di aleatorietà, di incertezza.

Per chi si fosse perso questo concerto, il nuovo spettacolo del trio che si terrà nel mese di giugno è vivamente consigliato.

Esecutori:

Alessandra Novaga – chitarre
Sandro Mussida – cello | electronics
Elio Marchesini – percussioni

e con:

Gak Sato – theremin
Dario Buccino – lamiera d’acciaio
Eleonora Ravasi – fender rhodes
Michele Monestiroli – sax
Silvia Catasta – flauto