termikanov

Serata dedicata alla musica orchestrale russa tra metà Ottocento e metà Novecento.

Allievo e maestro a confronto: il Coro dell’Accademia Santa Cecilia che incontra la Filarmonica di San Pietroburgo. Rischia di passare in secondo piano, nell’ampio ventaglio delle offerte di questa edizione di MiTo, quando in realtà la selezione di sabato 8 settembre agli Arcimboldi ha offerto, tra le tentazioni impressioniste dell’Aleksandr Nevskij , qui riarrangiato per coro, orchestra e mezzosoprano, e le soluzioni delle orchestrazioni de La grande Pasqua Russa e La leggenda dell’invisibile cittàdi Kitez e della fanciulla Fevronia, niente di meno che una delle possibili sintesi della nascita e dello sviluppo di una delle più importanti scuole nazionali del secolo scorso. Paganesimo e ortodossia si intrecciano a vari livelli, sia nell’opera corale sacra di Rimskij-Korsakov che nella sua opera maggiore, dalla quale sono stati selezionati estratti che hanno permesso alla platea di apprezzare l’originale valorizzazione dei timbri e dei colori orchestrali (non subordinati alla melodia come nel modello wagneriano) e allo stesso tempo la capacità del compositore di trasfigurare i materiali popolari, sia sacri che profani. Se lo Stravinskij parigino avrà più di un debito col compositore di Tichvin, è il caso di osservare quanto l’interpretazione offerta dal maestro Termikanov e dall’orchestra pietroburghese sia coerentemente in linea con un’idea compositiva che predilige la pulizia all’espressività più immediata. Risulta di conseguenza leggermente dimessa la resa del Nevskij, che rimane comunque significativamente attenta ai timbri e alle dissonanze disposti dalla partitura, nonostante il riarrangiamento mostri inevitabilmente il depositarsi di una sensibilità che per forza di cose non può essere quella del secolo scorso e una prova vocale, della peraltro apprezzata Ketavan Kemoklidze, emotivamente piuttosto meccanica e distaccata, seppure inappuntabile. Difficile comunque restituire a pieno le tensioni di cui si fa carico la musica del compositore nato a Sontovska, notevole piuttosto che essa sia stata proposta proprio dopo l’opera del suo maestro che ha rappresentato la prima folgorazione di Prokof’ev, all’epoca quindicenne, al Teatro Marinskij di San Pietroburgo.

Programma

Nikolaj Rimskij-Korsakov
La grande Pasqua russa op. 36 (1888)
Estratti da La leggenda dell’invisibile città di Kitez e della fanciulla Fevronia (1909 – 1904)

Sergej Prokof’ev
Aleksndr Nevskij per mezzo soprano, coro e orchestra op. 78 bis (1939)

Esecutori

Orchestra filarmonica di San Pietroburgo
Yuri Termikanov, direttore
Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Ciro Visco, maestro del coro
Ketevan Kemoklidze, mezzosoprano