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È uno scroscio di applausi inarrestabile a chiudere quest’anno la stagione dei concerti dell’Auditorium del Lingotto di Torino.

Applausi meritatissimi per Daniele Gatti e la Mahler Chamber Orchestra, che hanno eseguito la terza e la quarta sinfonia di Beethoven, nel secondo degli appuntamenti beethoveniani di quest’anno. Il concerto si è inserito nell’ambito di un progetto biennale iniziato il 27 gennaio con l’esecuzione della prima, della seconda e della quinta sinfonia e che porterà alla conclusione dell’intero ciclo delle sinfonie alla fine della prossima stagione.

Gatti ci offre una lettura molto interessante delle sinfonie, che restituisce per intero, nella sua precisione e attenzione al particolare, la complessità del genio beethoveniano. Da non dimenticare il fatto che il direttore ha nelle mani uno strumento di altissimo livello, la Mahler Chamber Orchestra, che plasma e guida a suo piacimento in una comunione di intenti che arriva perfettamente all’orecchio del pubblico in sala. Ne risulta un’esecuzione molto chiara e coerente, impregnata di grande energia e di un forte slancio vitalistico. Gatti concede ampio rilievo agli strumenti che portano il tema, che si stagliano soli su un tappeto di suono che li sostiene con leggerezza, permettendoci di apprezzare maggiormente le straordinarie qualità di ogni singolo strumentista.

Particolarmente intensi e carichi di tensione i pianissimo, che costellano l’Eroica e in particolare la marcia funebre e impongono la loro presenza più dei temi declamati a gran voce. Strategicamente giusta la decisione di eseguire prima la quarta che, con la sua “snellezza ellenica” (per dirla alla Schumann), avrebbe faticato a ritagliarsi il suo momento di gloria dopo l’Eroica. Pieno d’incanto lirico l’inizio del secondo movimento, elegante, sinuoso e condotto senza eccessivi abbandoni patetici.

Confermato anche questa volta il favore popolare per la terza, applaudita e acclamata da un pubblico che, non ancora sazio, alla fine del concerto chiedeva a gran voce un bis. Bis che saggiamente non è stato concesso, permettendo all’uditorio di uscire dalla sala con quel senso di unità e di completezza che sarebbe altrimenti stato compromesso.

Prossimo appuntamento il 4 febbraio con la sesta e la settima sinfonia, da non perdere assolutamente!

Programma:

Le nove sinfonie di Beethoven (II concerto)

Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60
Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 «Eroica»

Esecutori:

Mahler Chamber Orchestra

Daniele Gatti
direttore