manuel zurria

Manuel Zurria è un flautista siciliano, particolarmente affascinato dal minimalismo e dalla musica del nostro tempo.

Quello del 10 marzo allo spazio O’ (strapieno) di via Pastrengo, è un particolarissimo concerto che, come si può intuire dal titolo “Landscape with Tears”, non è certo dei mood più vivaci e allegri. Questo chiaramente non preclude la qualità sia dell’esecuzione che della musica suonata: il ritornello/fil rouge del concerto è costituito dalle “Lachrimae” del liutista John Dowland. I sette brani, originariamente per 5 viole e un liuto, sono riproposti in una versione per flauto ed elettronica, due voci che si inseguono senza sosta in una scrittura contrappuntistica. Nonostante l’effetto straniante e destabilizzante dell’elettronica, con queste melodie veniamo immediatamente trasportati in una corte inglese del XVII secolo e viene fornito un giusto contrappeso agli altri brani eseguiti, più d’atmosfera, eterei. Queste ipnotiche pagine di Kurtag, Leach, Eötvös, Aralla e Janulyte, tutte scritte a partire dagli anni 90, hanno infatti la caratteristica comune di essere basate sull’effetto e sull’armonia creati dal flauto e dall’elettronica più che da una melodia ben precisa.

Il video, nelle parole dello stesso Zurria “uno strumento meravigliosamente efficiente per esaltare le sensazioni e veicolare le emozioni”, è costituito da una serie di filmati di varia natura, la maggior parte dei quali scene di vita reale come il ballo, una strada, dei telegiornali (con relativo audio), oppure delle animazioni, meno frequenti.

Anche è evidente un ritorno delle tematiche, pur senza avvertire un ordine schematico come nella musica proposta: possiamo facilmente notare però che ai brani di Dowland sono accostate scene più dinamiche come quelle della danza, mentre ai brani contemporanei spesso viene associato un video più tendente all’astratto.