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Porre l’ascoltatore al centro e considerarlo un partecipante attivo dell’evento-concerto: questo è uno dei fini perseguiti da Microstagione, rassegna di concerti organizzata dall’Associazione per lo Studio e la Promozione della Musica Contemporanea.

Il programma della serata del 12 giugno è molto corposo, ben nove brani in cui viene proposto solamente un pezzo di repertorio, “Omar II” di ’Franco Donatoni eseguito al vibrafono dal bravissimo Lorenzo Colombo. La scelta piuttosto evidente è quella di dare spazio a composizioni, compositori ed esecutori giovani, format che a rifletterci bene è piuttosto nuovo, tanto audace quanto rischioso. Infatti, normalmente siamo soliti assistere alla presenza di una sola di queste variabili, ossia compositori emergenti eseguiti da gruppi stabili ed affermati oppure interpreti giovani di musica di repertorio.

La sensazione, però, è stata quella di troppa carne al fuoco, probabilmente data da un forte e comunque positivo entusiasmo da parte degli organizzatori. Troppi pezzi e troppo eterogenei, troppi obiettivi proposti, per quanto di valore: il pericolo da evitare è quello di ottenere l’effetto contrario da quello sperato, ossia quello di confondere lo spettatore piuttosto che accompagnarlo verso una nuova modalità di partecipazione.

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