Pierre-Boulez-Milano-Musica

Per celebrare i novant’anni di Boulez, Milano Musica ha chiamato due pianisti d’eccezione: Pierre-Laurent Aimard e Tamara Stefanovich.

Aimard, famoso divulgatore di musica d’avanguardia, ha conosciuto sia Messiaen che Boulez e ha frequentato entrambi a livello artistico e umano. La Stefanovich è stata allieva di Aimard e tra i due è nata un’intesa tale da renderli coppia d’arte e di vita. Insieme hanno regalato al pubblico di Milano Musica, raccolto per l’occasione al Teatro alla Scala, una serata di alto livello, suonando prima singolarmente i brani di Boulez e poi insieme l’incredibile Visions de l’Amen per due pianoforti di Messiaen.

L’ascolto di Boulez non è immediato a un primo impatto eppure cattura, incuriosisce: del compositore francese Aimard ha eseguito il brano giovanile Douze Notations e la prima sonata per pianoforte mentre le agili dita della Stefanovich hanno immerso il pubblico nella seconda sonata per pianoforte che, sebbene continui a essere modellata su forma classica, è caratterizzata da una forte carica di violenza espressiva e dalla frantumazione di elementi musicali, quasi a voler distruggere la forma classica stessa. Brano di grande difficoltà, realizzato dalla Stefanovich in maniera impeccabile. Non da meno gli altri pezzi in programma che, oltre ai problemi di esecuzione, richiedono anche una certa preparazione all’ascolto: interessante in questo senso l’introduzione degli artisti stessi prima di ogni performance.

Il secondo atto, poi, è stato da vertigine: le pagine di Messiaen presentano un’enorme ricchezza musicale e una gamma estesa di dinamiche ed effetti tonali ma allo stesso tempo sono particolarmente difficili sia tecnicamente che concettualmente; i due hanno dimostrato una complicità che forse solo marito e moglie possono avere e il risultato finale è stato di un’unione assoluta, quasi sul palcoscenico il pianista fosse uno solo, dotato di quattro mani.

Purtroppo l’unica pecca di una serata del genere è stata la presenza di numerose e rumorose scolaresche distribuite negli ordini palchi: bella la politica del teatro di avvicinare sempre più i giovani alla musica ma questo andrebbe fatto, sia da parte del teatro che dei docenti, con una preparazione all’ascolto mirata, altrimenti l’unico risultato che si ottiene è un gran disturbo da parte dei ragazzi e un gran fastidio per gli altri ascoltatori.

Programma:

Pierre Boulez (1925)
Douze Notations (1945, 10’)
per pianoforte

Première Sonate (1946, 9’)
per pianoforte

Deuxième Sonate (1947, 32’)
per pianoforte

Olivier Messiaen (1908-1992)
Visions de l’Amen (1943, 50’)
per due pianoforti