Quartetto-Arditti

Ci sono volte (non tantissime) per cui si va a sentire un concerto di musica contemporanea più per l’esecutore che per il programma.

Questo accade con regolarità per il Quartetto Arditti. Intendiamoci, i loro programmi sono sempre di grande spessore (e questo di chiusura di Milano Musica lo era in particolare) ma quello che ci stupisce ogni volta è la loro capacità di dare senso alle note, di farci capire strutture o passaggi sonori fin allora non capiti o non uditi. È la bellezza smagliante della musica di oggi trattata con la stessa dignità dei grandi classici. E la scoperta diventa ancora più intrigante. Virtuosismo e sostanza contro casualità e approssimazione. È come se i poveri appassionati di musica contemporanea venissero trattati, una tantum, come ascoltatori di serie A e non come poveri cospiratori costretti a vivere nelle catacombe.

Due Berio d’annata, così lontano dalle sue ultime produzioni e così vicino a Darmstadt e al maestro Maderna cui il festival quest’anno dedicato. Eppure una serialità meno automatica e più fantasiosa giocata su timbri e variazioni dinamiche o su figure musicali che nella loro sincronicità hanno una forte valenza teatrale.

Incastonata tra i due Berio, la serenata Cadenza ad Amanda di Maderna giocata tra improvvisazione e forma congelata, tra ricordo e citazione. Una meraviglia in cui la perfezione tecnica di attacchi e di intonazione degli archi sfiora l’inudibile nei pianissimo come nei sovracuti.
Un divertito topo senza sorriso (La Souris sans Sourire) di Donatoni ci porta in una dimensione musicale che riprende la teatralità trasfigurata del brano di Berio per riportarla su un orizzonte più contrapputistico tecnico e “terreno”, diviso in quindici pannelli.

E il sistema a pannelli ritorna con le Silk House Sequences di Birtwistle (in prima italiana ed eseguito pochi giorni dopo la prima mondiale a Londra), terzo brano del musicista inglese composto e ispirato dal Quartetto Arditti. I pannelli questa volta sono però posizionati non in verticale (e quindi temporalmente divisi e separati) ma in orizzontale. in un gioco di sovrapposizioni e rivelazioni. Lavoro importante e non semplice per affrontare il quale l’intervallo che lo precedeva era ben motivato.

Esecutori:

Arditti Quartet

Irvine Arditti
violino
Ashot Sarkissjan
violino
Ralf Ehlers
viola
Lucas Fels
violoncello

Programma:

Luciano Berio (1925-2003)
Quartetto (1955)

Bruno Maderna (1920-1973)
Cadenza da Amanda (1966)
per violino e tre archi

Luciano Berio
Sincronie (1963/64)

Franco Donatoni (1927-2000)
La Souris sans sourire (1988)

Harrison Birtwistle (1934)
Quartetto per n.3
The Silk House Sequences (2015, 20′)
Prima esecuzione italiana