Argerich

Un’altra indimenticabile serata nell’ambito di MITO, lo scorso giovedì 11 settembre, in una stracolma Sala Verdi al Conservatorio di Milano.

Protagonista della prima parte è stata la pianista Martha Argerich – “divina”, come più volte scandito da parte del pubblico – che ha eseguito con forza ed energia travolgente il primo concerto per pianoforte e orchestra di Tchaikovsky accompagnata dalla Neojiba Orchestra – Orchestra Giovanile dello Stato di Bahia, diretta Ricardo Castro.

In assoluto controllo del palcoscenico e circondata da un’ottantina di giovani musicisti brasiliani ben diretti dal Castro, la Argerich ha dato una lettura esaltante e attuale del primo concerto, mettendo in luce la sua insuperabile e sempre giovane tecnica pianistica con le caratteristiche musicali della composizione. Elementi di novità musicali propri della composizione sono stati ancor più enunciati in una lettura libera, consentita anche della disponibilità dell’orchestra che ha assecondato l’esecuzione pianistica. Come si può facilmente immaginare, non fu l’esecuzione di Horowitz con orchestra diretta da Toscanini alla Carnigie Hall nel 1934, né tantomeno la prima (che si tenne a Boston nel 1875), ma proprio l’esecuzione di stasera, a dimostrare una volta di più la modernità di questa composizione.

Rimane fresco il ricordo della leggerezza del secondo movimento, così come quello dell’intepretazione del terzo movimento, basato su una danza ucraina. Come sottolinea il programma di sala, Tchaikovsky fonde “Folklore e cultura cosmopolita, rispecchiando quell’attaccamento alla rusticità comunque presente nella società russa”. Ecco, in questa serata, tale elemento di folklore è stato naturalmente reso con un finale travolgente e un’orchestra che ha accompagnato quasi danzando l’impressionante progressione della Argerich.

Una vera e sincera ovazione, ricambiata da un delicato bis, arriva dal pubblico: non solo come tributo a un’artista insuperabile nella sua tecnica e nel suo amore per la musica, ma anche come ringraziamento alla sua disponibilità nell’esibirsi in questo contesto e in una manifestazione come MITO – profondamente legata alla diffusione della musica. Quanti artisti unici come la Argerich avrebbero suonato con un’orchestra di giovanissimi come quella di stasera? Anche in questo senso, l’unicità dell’evento è stata sicuramente ben colta dal pubblico – competente e appassionato.

La seconda parte della serata, con solo con la giovane orchestra, ha vissuto tre momenti: prima le “Danze sinfoniche” da West Side Story di Bernstein; poi, una composizione del musicista brasiliano Heitor Villa-Lobos – assai melanconica e legata a musiche e temi tipicamente brasiliani; infine, in un tripudio di suoni, percussioni, ottoni e danze con totale partecipazione del pubblico (anche chi aveva lasciato il posto si è trattenuto all’uscita), una “cucaracha” e una esecuzione orchestrale di “Brasil”.

Una vera e genuina serata di musica, senza formalismi nè ritualità, che ha evidenziato – proprio come riportato nel titolo del programma “Vecchio e Nuovo Mondo in musica” – quanto la vera musica non conosca confini di luoghi, di tempi o di generi. Un altro successo per il festival Mito.

Programma:

Pëtr Il’ič Tchaikovsky
Concerto n. 1 in si bemolle minore per pianoforte e orchestra op. 23

Heitor Villa-Lobos
Bachiana Brasileira n. 4 per orchestra

Leonard Bernstein
Danze sinfoniche da West Side Story

Esecutori:

Neojiba Orchestra – Orchestra Giovanile dello Stato di Bahia

Ricardo Castro
direttore

Martha Argerich
pianoforte

Foto credit @MITO SettembreMusica 2014/Lorenzo di Nozzi