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Sentieri Selvaggi è una realtà milanese che esiste da più di quindici anni e che ha come scopo quello di avvicinare il grande pubblico alla musica contemporanea. A giudicare da quanto fosse piena la sala il 17 novembre, l’obiettivo è stato pienamente raggiunto.

Inserito nel contesto di Autunno Americano, il piacevole programma proposto, sempre corredato da introduzioni del direttore Carlo Boccadoro, è un “elenco telefonico” di compositori newyorkesi che si sono distinti nel Novecento, dai più conosciuti come Philip Glass e John Cage ai contemporanei Michael Gordon e Annie Gosfield. Ma andiamo con ordine.

“Clapping music” è un brano minimalista del 1972 di Steve Reich che “non ha bisogno di strumenti all’infuori del corpo umano”: si tratta infatti di una sovrapposizione di più linee di clapping, identiche, solo sfalsate ritmicamente per creare effetti di sincopi molto interessanti.

Segue “Acdc” di Michael Gordon, scritto una decina di anni fa su commissione dell’ensemble Alternate Currents e costituito da una semplice progressione di accordi, “quasi pop” come definita dall’autore stesso.

Le compositrici, nella storia della musica, sono state quasi sempre ignorate (strano, vero?): solo ultimamente viene posta una particolare attenzione alla riscoperta di alcuni nomi femminili del passato oppure alla promozione delle contemporanee. Questo è il caso di Annie Gosfield, proposta questa sera con “Cranks and Cactus Needles”, titolo che si riferisce al grammofono e all’utilizzo, nei periodi più bui, di aghi di cactus come puntina.

Quando si parla di musica americana e sperimentazione o si organizzano manifestazioni al riguardo, John Cage è sempre inevitabilmente presente, sia per celebrità, sia per meriti indiscussi in fatto di creatività e invenzioni: uno di questi è quello di aver creato un “rap ante litteram”, ossia “Story”. Insieme a John Cage, altro celeberrimo compositore americano è Philip Glass, noto al grande pubblico soprattutto per le sue colonne sonore cinematografiche ma qui presentato con “Façades”.

“Sweet Air” di David Lang, commissionato proprio da Sentieri Selvaggi nel 1999, deve il suo titolo al gas utilizzato dai dentisti che, secondo l’autore, ha la stessa funzione della musica, ossia dare conforto e sollievo.

Infine, “Telephone Book”, composizione di Michael Torke che dà il nome all’iniziativa, è costituito da tre brani molto distinti tra loro ma tutti di grande successo, ossia “Yellow Pages”, “Blue Pages” e “White Pages”.

Grazie a un programma vario ma sensato di brani piacevoli ed interessanti e naturalmente a un’esecuzione ineccepibile, concerti come questo hanno davvero la potenzialità di raggiungere un pubblico ancora più grande. Quindi avanti, Sentieri Selvaggi.

Programma:

Steve Reich
Clapping Music

Michael Gordon
Acdc

Annie Gosfield
Cranks and Cactus Needles

John Cage
Story

Philip Glass
Façades

David Lang
Sweet Air

Michael Torke
Telephone Book