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Piano City è ormai una realtà affermata a Milano, nonostante esista da solamente tre anni e duri appena un weekend.

Lo scopo è ben comprensibile dallo slogan della passata stagione, ossia “la colonna sonora della tua città” e si pone nei confronti dei milanesi proprio con questo spirito, quello di essere in mezzo alla gente: Piano City è nelle piccole realtà domestiche, di cortili e spazi inusuali, ma anche in location ampie e di alta risonanza, come è stata l’inaugurazione 2014 a Parco Sempione, uno dei luoghi simbolo di Milano.

Non a caso, dietro a questa iniziativa c’è il compositore e pianista Ludovico Einaudi, uno dei musicisti cosiddetti “classici” contemporanei che sono riusciti ad arrivare ad un ampio pubblico rispetto alla consuetudine. Senza esagerare, migliaia di persone di qualsiasi età si sono riunite al Parco per assistere a uno spettacolo irripetibile e rigorosamente gratuito, ossia “Piano Africain”, con musiche di Einaudi stesso per sei pianoforti, due marimbe e quattro balafon, i cui strumentisti sono disposti su un palcoscenico a tre piani.

La composizione, in prima esecuzione assoluta e scritta apposta per l’occasione, come dal titolo stesso, vuole richiamare ritmi e atmosfere extraeuropee e, nonostante non spicchi per originalità né tantomeno per audacia, riesce a coinvolgere, stupire e interessare qualsiasi tipo di pubblico. In pieno stile Einaudi.