Divertimento-Ensemble

Il programma del secondo appuntamento della stagione Rondò 2016 prende vita a partire da ispirazioni molteplici, in cui rimane comunque evidente quella che ormai è una vera e propria mission di Divertimento Ensemble: il sostegno e la divulgazione dell’energia creativa dei giovani compositori.

Nel dettaglio, questo concerto vuole accostare in un bilanciamento perfetto la generazione under 40 a quella immediatamente precedentemente.
I primi due brani eseguiti sono stati selezionati dagli oltre venti eseguiti dall’ensemble nel corso del progetto Feeding Music, che si è tenuto a settembre-ottobre 2015 e ha avuto come sedi Expo Gate e il Teatro della Terra, nel Padiglione della Biodiversità di Expo 2015. In Fields and Factories di Michael Cutting è chiaro fin dal titolo il riferimento alla tematica dell’Esposizione Universale di cui la nostra città è stata protagonista, ossia “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”: nel brano di Cutting, compositore inglese nemmeno trentenne, assistiamo alla fusione inscindibile di elementi sonori concreti, ossia il rumore di macchinari impiegati nei processi di produzione alimentare, e di quelli degli strumenti musicali.

Nel successivo Procrastination di Antonin Servière la tematica di Expo è meno rilevante e viene invece accostata dall’autore stesso ad alcune riflessione di sant’Agostino dalle Confessioni riguardanti il futuro e la premeditazione; di spunto letterario è anche L’ange du morbide di Antonio Covello, che è frutto di ricordi e suggestioni a partire da un testo di Jean Paul Sartre.
Maria Grazia Bellocchio esegue Incidendo/fluido di Olga Neuwirth, un brano per CD e pianoforte preparato con delle palline di silicone e gommapiuma, che alterano il timbro dello strumento conferendone talvolta un carattere microtonale. Secondo quanto prescritto dalla compositrice austriaca, il pianoforte deve essere ulteriormente profanato con due altoparlanti che riproducono onde Martenot: questo espediente in realtà permette ai suoni elettronici di interagire maggiormente con il pianoforte, non solo attraverso un intermediario quale è l’interprete, ma agendo direttamente sulla meccanica dello strumento.

Insieme di Luca Francesconi, uno dei compositori italiani al momento più eseguiti, sia nel nostro Paese sia all’estero, è seguito Vite di suoni illustri di Claudio Ambrosini, una sorta di “brodo primordiale” dal quale prendono vita spunti di melodie davvero popolari come quella della Rhapsody in Blue di Gershwin e vengono riviste nell’ottica contemporanea.