divertimento-ensemble-al-teatro-litta

Spesso abbiamo parlato di Divertimento Ensemble come di una realtà sempre aperta a sostenere la nuova musica, ai volti nuovi della musica contemporanea, italiana e internazionale, ai compositori emergenti.

Oltre a questa attenzione, negli ultimi anni quella del talent scouting è un’attività che sta prendendo sempre più piede all’interno della programmazione della stagione Rondò, con l’organizzazione di masterclass per giovani performer oppure, come nel caso di questo concerto, con la selezione di esecutori d’eccellenza dell’ultima generazione a cui viene riservata la possibilità di esibirsi in brani solistici. È quindi proprio questo il “tema” di questa serata, mostri sacri della musica del Novecento nelle mani e nei repertori di tre strumentisti giovanissimi.

Daniel Palmizio affronta alcuni brani per viola sola tratti dalla raccolta Signs, Games and Messages di György Kurtág, delle miniature che creano un collegamento tra l’intera opera del compositore tramite apparizioni di idee provenienti da altri pezzi, come delle reminescenze. Anche la Sonata per viola di György Ligeti ha una simile caratteristica all’interno del quarto movimento, il Lamento: un suono che attraversa l’intera produzione di Ligeti e che si addice perfettamente alle caratteristiche timbriche della viola.

I Klavierstücke di Karlheinz Stockhausen sono una pietra miliare della letteratura pianistica del Novecento, tanto che Divertimento Ensemble ha voluto dedicare l’esecuzione integrale di questi brani nella scorsa stagione in un ciclo di concerti alle Gallerie d’Italia: proprio in quell’occasione è stata selezionata Chiara Saccone, all’interno di una la masterclass di Maria Grazia Bellocchio (Call for Young Performers 2015).

Psappha del compositore greco Yannis Xenakis sembra frutto di un’energia primordiale, originata del caos: un pezzo di un’intensità e una forza straordinari, eseguito in modo superbo dal bravissimo multi-percussionista Lorenzo Colombo, classe 1986. Al contrario del Klavierstück XII, in cui tutti gli interventi del pianista sono accuratamente notati in partitura, all’interno di Psappha la maggior parte della scelta degli strumenti è lasciata al performer, mentre sono ben definite le strutture e in generale la pulsazione ritmica, che è sempre chiara.
Per queste caratteristiche, come si può facilmente intuire, entrambi i brani presentano una propria difficoltà di lettura ed esecuzione ma sono affrontati ed interpretati dai nostri giovani performer in modo maturo ed eccellente.

Programma

Ore 20.30 introduzione al concerto a cura di Alfonso Alberti
Ore 21.00 concerto

György Kurtág (1926)
Signs, Games and Messages per viola sola (1961-2005)

György Ligeti (1923-2006)
Sonata per viola (1991-1994)

Karlheinz Stockhausen (1928-2007)
Klavierstück XII (1955)

Iannis Xenakis (1922-2001)
Psappha per percussioni (1975)

Daniel Palmizio, viola
Chiara Saccone, pianoforte
Lorenzo Colombo, percussioni