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La stagione 2013 di Rondò dedica il suo secondo appuntamento a compositori attivi negli ultimi anni, presenti in sala per un incontro/intervista a cura di Anna Maria Morazzoni.

I protagonisti di stasera sono Michele Sanna, Andrea Agostini e Marco Momi: nonostante la timidezza, tutti rivelano un valore e un preciso disegno compositivo per le loro opere. Primo fra tutti Agostini, di cui si è potuto ascoltare Cinque Movimenti per flauto, pianoforte, violino e viola, in una revisione in prima assoluta di un pezzo che, in versione originale, risale in realtà a un paio d’anni fa. In una cosiddetta “forma classica”, costituita appunto da cinque movimenti, è inserito un tessuto di citazioni nascoste, volte a rappresentare la nostalgia della classicità, ossia – secondo l’autore – abbandonare momentaneamente la ricerca di una grammatica musicale nuova per un ritorno “nostalgico” alla musica del passato.

Michele Sanna, per la composizione di Soundrise, si rifà alle teorie di John Cage riguardo il silenzio: questo brano vuole “perforarlo” attraverso un ostinato al flauto, che soprattutto nella prima parte si comporta quasi come fosse un metronomo che “scolpisce il tempo dell’ascolto”, secondo Sanna stesso. L’altro tentativo perseguito in Soundrise è, in realtà, una costante nella musica contemporanea, ossia la ricerca timbrica. Questo vale anche per Marco Momi e la sua Iconica IV per ensemble ed elettronica – più che “live electronics”, come segnalato dall’autore stesso. Infatti questa composizione – l’ultima del ciclo Iconica e costituita da sei brevi pezzi (“icone”) – prevede una base elettronica molto curata nella sua spazializzazione in sala ma che purtroppo, a causa del volume forse troppo elevato, ha lasciato poco spazio all’interazione con gli altri strumenti, prevalendo sul resto.

Fanno da cornice alla serata gli unici brani per violino solo di Bruno Maderna, Widmung e Pièce pur Ivry, entrambi facenti parte di un periodo molto ricco nella produzione dell’autore, ossia quello della fine degli anni Sessanta e dei primi Settanta. Il collegamento ideale tra le due generazioni, quella di Maderna e quella dei compositori presenti in sala, è rappresentato da Ivan Fedele e dal suo brano Immagini da Escher, di una decina di anni fa.

Programma:

Incontro con:
Michele Sanna, Andrea Agostini, Ivan Fedele e Marco Momi
a cura di Anna Maria Morazzoni

Michele Sanna
Soundrise, per ensemble

Andrea Agostini
Cinque Movimenti, per ensemble

Bruno Maderna
Widmung, per violino
Piece pour Ivry, per violino

Ivan Fedele
Immagini da Escher, per ensemble

Marco Momi
Iconica IV, per ensemble e live electronics

Esecutori:

Divertimento Ensemble
Lorenzo Gorli, violino
Sandro Gorli, direttore