Yeol Eum Son

Conclusione in parte sorprendente, quella della stagione di concerti all’Auditorium Gaber, con un duo pressoché sconosciuto al pubblico che, nonostante ciò, ha saputo presentare il programma della serata con strabiliante abilità, degna dei più illustri colleghi.

Apre il concerto una riduzione per pianoforte e flauto del celebre “Rondò KV373″ di W.A.Mozart, in un’esecuzione non particolarmente brillante ma efficace; si prosegue con un brano dai sapori ”impressionistici” dell’età tardo romantica tedesca, la celebre Sonata “Undine” per flauto e pianoforte di Carl Heineken – forse il brano più apprezzato dal pubblico in sala e, probabilmente, quello che il flautista coreano Sunghyun Cho ha mostrato di conoscere meglio.

È a questo punto, che Sunghyun Cho ci conduce in una seconda parte della serata più brillante e incisiva con tre pezzi per flauto solo: la “Sonata Wq.132″ di C.P.E.Bach, dai suoni gravi e dai cromatismi virtuosistici; il “Syrinx” di Debussy e “Sequenza I” di Berio.

Le malinconiche e trasfigurate variazioni schubertiane – in cui si vede l’abilità pianistica di Yeol Eum Son – chiudono in un trasognante commiato la serata, lasciando un bel po’ di ottimismo per la prossima stagione dei concerti della Fondazione la Società dei Concerti.

Esecutori:

Sunghyun Cho
Flauto

Yeol Eum Son
pianoforte

Programma

W.A.Mozart
Rondò KV373

C.Reinecke
Sonata “Undine” op.167

C.P.E.Bach
Sonata Wq.132 per flauto solo

C.Debussy
Syrinx per flauto solo

L.Berio
Sequenza n.1 per flauto solo

F.Schubert
Variations on “Trockne blumen” op.160