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Per tutti quelli che alla prima dell’Olandese Volante si aspettano di veder comparire Johnny Deep nei panni di un intrepido pirata, beh, rimarranno delusi.

L’olandese sarà interpretato, infatti, dal grande baritono Bryn Terfel e la sua Senta da Anja Kampe. Dopo i verdiani Nabucco e Falstaff, Richard Wagner torna alla Scala con un’opera ampiamente rivisitata dal regista Andrea Homoki, che sposta le lancette del tempo da un’era mitologica al tardo Ottocento: l’Olandese diventa un viaggiatore d’epoca coloniale e il mare si trasforma metaforicamente nell’animo dei protagonisti.

Wagner scrisse musica e libretto intorno al 1840-41, ma l’opera fu rappresentata solo nel 1843 a Dresda in seguito all’inutile tentativo di farla rappresentare a Parigi – dove un anno prima, nel 1942, andò in scena Le Vaisseau fantôme (“Il vascello fantasma”) di Dietsch, su proposta dello stesso Wagner. Fortunatamente, il compositore tedesco scrisse di suo pugno l’opera, ricca di mitologia e leggenda. Un’opera che permette e giustifica drammaturgicamente la vittoria finale, dando forma alla figura della donna eroina (tanto cara a tutto il fin de siècle) grazie a Senta e al suo sacrificio d’amore che consegna l’Olandese, marinaio errante, alle sponde eterne del paradiso.
L’opera sarà cantata in tedesco con videolibretti in italiano, inglese, tedesco.

Esecutori:

Hartmut Haenchen, direttore
Andreas Homoki,regia

Daland, ein norwegischer Seefahrer
Ain Anger

Senta, seine Tochter
Anja Kampe

Erik, ein Jäger
Klaus Florian Vogt (28 feb.; 3, 6, 9, 12 mar.)
Michael König (15 mar.)

Mary, Sentas Amme
Rosalind Plowright

Der Steuermann Dalands
Dominik Wortig

Der Holländer
Bryn Terfel