
Cosa lega György Kurtág, Hugo Wolf e George Crumb?
Cosa lega György Kurtág, Hugo Wolf e George Crumb?
Sonorità sacre e millenarie, ritmiche lente e ripetute, metallofoni, xilofoni, tamburi, gong e flauti di bambù scandiscono la lotta tra il bene e il male che si esprime nella danza balinese, dove ogni movimento parte da una direzione opposta a quella cui si rivolge, in equilibrio tra la durezza, il vigore e la forza maschile di kras e la delicatezza, la dolcezza e l’armonia di manis.
Studi neurologici e musica: un’associazione per nulla peregrina dato che lo stesso Wolfgang Amadeus era affetto da sindrome di Tourette. Dalla lettura post moderna di Milos Forman alla serie di incontri qui in oggetto, si assiste anche a una testimonianza di una frattura che non ci si è ancora rassegnati ad accettare per intero: quella fra metodi quantitativi e creatività artistica.
Una serata dedicata a un aspetto fondamentale della musica di Claude Debussy: la cosiddetta musica “pura”, destinata a elaborare e rileggere forme compositive e armoniche arcaiche e pre-classiche (come la scrittura armonica di tipo frigio presente nel primo movimento del Quartetto per archi in sol minore op. 10), o alla rievocazione di una forma contrappuntistica che rinvia a Rameau e Couperin.
Luis De Pablo e Kaija Saariaho sono i compositori contemporanei a cui è rivolta la maggiore attenzione di questa edizione di MITO. Nel secondo evento milanese dedicato a loro vengono eseguite in prima assoluta italiana Natura per orchestra di Luis De Pablo e Orion, per orchestra di Kaija Saariaho.