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A volte, le belle iniziative sono da ricercare con più attenzione nel panorama musicale milanese, in cui spesso abbiamo a che fare con un certo sovraccarico di eventi di ogni tipo.

A volte, le belle iniziative si svolgono in luoghi piccoli, in un’atmosfera familiare e non in grandi, magnifici teatri con centinaia di spettatori. Tutti questi presupposti confluiscono nel secondo appuntamento di “Giovani musiche italiane”, organizzato allo Spazio Sirin grazie alla collaborazione del pianista e musicologo Alfonso Alberti. La serata, presentata e mediata da Alberti stesso, verte su due compositori contemporanei – Antonio Covello e Marco Molteni – che si confrontano con due capisaldi della musica europea, rispettivamente Franz Schubert e Robert Schumann.

Del giovane Covello, poco meno che trentenne, ascoltiamo “Due Lieder”, un brano in prima esecuzione assoluta per pianoforte, suddiviso in due movimenti: “Erstarrung” e “Rückblick”, due titoli che ritroviamo, non a caso, nei “Winterreise” di Schubert, di cui però vengono eseguiti “Improvviso” op. 142, “Momento musicale” op. 94 e “Improvviso op. 90”. Oltre al chiaro riferimento dei titoli, a detta dell’autore stesso, sono due i temi del compositore ottocentesco che interessano a Covello: il clima di congelamento (in tedesco “erstarrung”), non solo come situazione invernale ma anche dell’animo; la reiterazione del materiale, esemplificata da “Rückblick” (“ricordo”, che pur sempre rappresenta una forma di “congelamento” del tempo). Quest’ultimo brano è costituito da una base mesta e crepuscolare – che rappresenta l’io narrante – incrociata con tre figure ben definite – legate ai ricordi improvvisi che attraversano la memoria del protagonista.

La seconda parte della serata è dedicata al pianista ” target=”_blank” title=” Marco Molteni”> Marco Molteni, di cui Alberti suona “Folio uno”, “Folio tre” e “Folio due”, quest’ultimo scritto per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e basato sulla melodia del canto “Stelutis Alpinis”. Tutti ibrani appena nominati sono intimi ed estemporanei, caratteristiche che permettono di accostarli a “Kinderscenen” op. 15 di Schumann, con cui Molteni si confronta.
L’ultimo brano del compositore cinquantenne è “Yod He Wau”, ossia il nome di Dio, che risale al 1997; questo è costituito da un dialogo di due note singole, la e sol#, che rappresentano l’entità maschile e quella femminile.

Ineccepibile esecuzione dei brani, compositori di valore e ottimo livello di intrattenimento: tutto coronato da un delizioso banchetto conclusivo di prodotti fatti in casa.

Programma:

Antonio Covello
Da Due Lieder per pianoforte:
I- Erstarrung (prima esecuzione assoluta)

Franz Schubert
Improvviso op. 142
Momento musicale, op. 94
Improvviso op. 90

Antonio Covello
Da Due Lieder per pianoforte:
II – Rückblick (prima esecuzione assoluta)

Marco Molteni
Folio Due
Folio Tre (Troublemaker’s (breaking) stomp) (prima esecuzione assoluta)
Folio Uno (valzer lento)

Robert Schumann
Kinderscenen op. 15

Marco Molteni
Yod He Wau