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L’intento di restituire una purezza alle sensazioni e una trasparenza alle emozioni naturali pare essere il fil rouge di questo concerto, dedicato al rumore del silenzio interiore, o se non altro, alla manifestazione di quel “mondo abissale” spesso oscurato dalla tradizione, ma incarnato nelle armonie dell’indeterminato e dell’angosciante di Sciarrino e di Castiglioni.

Il serialismo totale di Dallapiccola Dallapiccola in Piccola musica notturna non ha spaventato il pubblico scaligero, abbagliato dalla tedesca formazione cameristica e dalla sua inconsueta disposizione (voluta, per ricreare determinate sonorità) nè i lavori cameristici di Castiglioni Castiglioni sembrano aver sofferto il colpo, a mo’ di sandwich tra il maestro Ghedini e il modello musicale della pura interiorità dell’Ottetto in fa maggiore di Schubert, una poesia lirica di inconsueta lunghezza. L’inquietante silenzio e la sonorità spasmodica del “battito cardiaco” nel brano di Sciarrino sembrano descrivere l’angoscia di una poiesis musicale nata da un mondo indeterminato, destinata alle interne sonorità della natura e al suo dischiudersi patetico, decantando un’inquietudine mascherata di classico equilibrio.

Programma
Luigi Dallapiccola
Piccola musica notturna

Niccolò Castiglioni
Tropi
Momenti musicali

Salvatore Sciarrino
Introduzione all’oscuro

Franz Schubert
Ottetto in fa magg. D803

Esecutori:
Scharoun Ensemble Berlin
Andrea Pestalozza, direttore