Daniele Gatti_Photo Silvia Lelli-707525

MITO inaugura la nuova edizione con un concerto dedicato a una figura straordinaria del Novecento musicale e della cultura francese tout court, Claude Debussy, figura che anima parte corposa del festival, quest’anno un omaggio al 150esimo anniversario della sua nascita.

L’inaugurazione si apre con l’esecuzione degli chefs d’œuvre per orchestra del maestro francese: Images pour orchestre, Prélude à l’après-midi d’un faune e La mer.
C’è anche spazio per un hommage al coevo Maurice Ravel, con cui Debussy ebbe per un certo periodo un’amicizia e sul quale esercitò anche influenza (almeno per quanto riguarda il Prélude e il Quatuor en sol mineur op. 10): si eseguirà la fascinosa e sensuale Suite n. 2 dal balletto Daphni et Chloé.

Images pour orchestre fu composta tra il 1906 e il 1912 come trilogia di schizzi sinfonici che la critica e alcune frange di musicologi bollarono come “impressionista” o troppo accademica: di vero vi sono alcune allusioni extramusicali ai quadri di William Turner o alle poesie simboliste di Verlaine, alle Stanze di Poliziano, o alle immagini evocatrici della poetica di Dante.
I tre movimenti di Images pour orchestre furono composti in ordine diverso da quello dell’edizione e ognuno di essi vantò una prima esecuzione: Ibéria (1906-1908) fu eseguito nel febbraio 1910, Rondes de Printemps (1908-1909) nel marzo dello stesso anno e Gigues (1909-1912) a fine gennaio 1913. I primi due nacquero come lavori per altrettanti pianoforti, Gigues per pianoforte a quattro mani. Debussy utilizzò melodie di carattere popolare: Gigues sfrutta una versione di The Kill Row, menzionata da Charles Bordes in Dansons la Gigue per musicare Verlaine. Iberia allude a melodie spagnole. Rondes de Printemps utilizza due melodie popolari francesi e porta in epigrafe una citazione tratta dal libro di Gauthiez su Dante, come traduzione francese da un verso delle Canzoni di Poliziano.
Sebbene concepiti come lavoro unitario, i tre movimenti di Images possono essere considerati entità autonome vista la mancanza di correlazioni musicali tra loro.

Il Prèlude à l’après-midi d’un faune fu composto in un periodo di circa tre anni (1891-’94) e pensato come una suite introduttiva di una trilogia che doveva illustrare liberamente le immagini evocative ed erotiche dell’egloga mallarmiana Après-midi d’un faune. Di ciò rimane solo il primo movimento dedicato fra l’altro all’amico dei mardis mallarmiani, Raymond Bonheur, e originariamente pensato per pianoforte; dopo l’ascolto presso l’abitazione di Mallarmé in Rue de Londres, Debussy decise di orchestrarlo e la prima fu accolta con successo il 22 dicembre 1894.

La Mer nacque invece durante un periodo difficile e tormentato per Debussy, tra il 1903 e il 1905.
Nel 1903 il compositore conobbe Emma Bardac, per la quale lasciò la moglie Rosalie Texier, che nel 1904 tentò il suicidio. L’affaire destò scandalo, tanto che Debussy venne progressivamente isolato dalla propria cerchia di amici e cadde in depressione. Della situazione risentì addirittura l’atteggiamento della critica alla prima del 15 ottobre 1905.
Formalmente l’opera è composta da un ciclo unitario-tematico di tre “quadri” sinfonici (riferimento non casuale a Mussorgsky) intitolati De l’aube à midi sur la mer, Jeux de vagues e Dialogue du vent e de la mer. L’elemento ricorrente è l’acqua con la sua simbologia psicologica del tempo della coscienza, della memoria e del vissuto sublimato attraverso coloriture orchestrali e timbricità lontane.

Come già scritto, l’inaugurazione sarà occasione anche per un omaggio a la Suite n. 2 di Ravel: nata nel 1909 dalla collaborazione con Diaghilew, l’opera fu originariamente concepita come parte del balletto Daphni et Chloè, in cui venivano rese sinteticamente e in modo più sinfonico le melopee e le timbriche sensuali del balletto originario. La suite può esserte suddivisa in tre momenti e per alcuni versi essere avvicinata alle armonie liriche del Prélude.

Programma
Claude Debussy
Images pour orchestre
Prélude à l’après-midi d’un faune
La mer, tre schizzi sinfonici

Maurice Ravel
Suite n.2 dal balletto Daphnis et Chloé

Esecutori
Orchestre National de France
Daniele Gatti, direttore