
Talvolta, il rapporto tra musica e cinema è descritto con frasi di circostanza, quali “la colonna sonora è bella se non risalta durante la narrazione”, oppure “generalmente la musica non sta in piedi da sola”…
Talvolta, il rapporto tra musica e cinema è descritto con frasi di circostanza, quali “la colonna sonora è bella se non risalta durante la narrazione”, oppure “generalmente la musica non sta in piedi da sola”…
Generalmente apprezzata e senza sbavature, l’esecuzione di questo Don Carlo – con la regia di Stéphane Braunschweig la direzione di Fabio Luisi – ha visto il suo climax con il monologo di Filippo II, durante il terzo atto.
Warhol, Pollock, Feldman, Cage e chi più ne ha più ne metta: per chi non l’avesse notato, a Milano è sbocciato l’”Autunno Americano”, in cui decine di eventi si rifanno alla storia dell’arte del secolo scorso tinta di colori che non sono rosso, arancione e giallo ma, piuttosto, a stelle e strisce.
In una sala di Villa Medici, al culmine di Trinità dei Monti, in una serata tersa e con lo sfondo, aldilà delle finestre, della cupola di San Pietro illuminata, il maestro Carlo Boccadoro ha eseguito per Romaeuropa e in prima nazionale la versione integrale “Natürliche Dauren” di Stockhausen.
L’attesa non è andata delusa.