
Chi sono io?
Chi sono io?
L’intento di restituire una purezza alle sensazioni e una trasparenza alle emozioni naturali pare essere il fil rouge di questo concerto, dedicato al rumore del silenzio interiore, o se non altro, alla manifestazione di quel “mondo abissale” spesso oscurato dalla tradizione, ma incarnato nelle armonie dell’indeterminato e dell’angosciante di Sciarrino e di Castiglioni.
Une delle ragioni per cui George Enescu non rientra nella cerchia dei compositori più rappresentati nelle sale da concerto risiede nel fatto che molto spesso la sua musica è stata considerata troppo complessa.
Spesso in Italia, nella kermesse concertistica classica, si dedica poco spazio alla musica antica o barocca, e al tempo stesso vengono quasi ignorati molti compositori italiani, sottovalutando l’importanza della valenza di alcuni, che hanno segnato profondamente l’evoluzione stilistica e compositiva della musica. Punto di forza del MITO è proprio offrire la possibilità al pubblico di scoprire una molteplicità di forme espressive che ha assunto la musica in diversi luoghi e epoche.
Il Piccolo Teatro Studio si è rivelato una location perfetta per accogliere uno spettacolo di questo tipo. Una struttura scarna, ma estremamente affascinante, dall’aspetto di torre post industriale, con ringhiere che girano tutte intorno, semplici gradinate con cuscini e al centro uno spazio, piano e vuoto.